Cara madre,
ti scriviamo il nuovo indirizzo a cui potrai spedire le tue lettere:
n. 20 Ward Baltimore. Ora siamo a pensione dai coniugi Muriello, sono affittacamere italiani. E' una sistemazione un pò migliore rispetto alle baracche-dormitorio di Olivet Lane che la Compagnia ci metteva a disposizione. Io e Umberto ce la caviamo bene, il lavoro per fortuna non manca; lavoriamo in media 11 ore al giorno con 1 ora di pausa pranzo. La nostra Compagnia ci ha tante commesse e non stiamo mai disoccupati come molti nostri compaesani. Umberto poi credo che farà carriera; lui mastica l'inglese meglio di me e dicono che ha attitudine al comando, i compagni pensano che sarà il prossimo caposquadra. Anch'io mi sento che il suo futuro è qua in America. Questo anno passato è stato terribile per noi, abbiamo visto cadere tanti compagni per l'influenza spagnola. Cominciava con un banale raffreddore, un pò di tosse fino a che ti si riempivano i polmoni di sangue ed eri finito. Dio ha voluto che noi ci salvassimo, grazie alle tue preghiere. Ma i giornali dicono che ha mietuto più vittime della guerra. Io e Umberto pure se la grande guerra non l'abbiamo fatta abbiamo visto tanti uomini cadere intorno a noi come su un campo di battaglia; oltre che per la spagnola tanti muoiono per gli incidenti sul lavoro che sono all'ordine del giorno. Il 15 di questo mese riscuoteremo la paga e ti manderemo altra moneta. Raccomanda a papà di non giocarsela tutta pure questa volta perchè noi ci spezziamo la schiena e facciamo economia fino all'osso per togliere lui dai debiti. Quando andiamo a riscuotere il salario che pure per noi operai è motivo di festa e soddisfazione, ci prende l'angoscia a tutti quanti per timore di essere rapinati. In America comincia a dilagare una banda che i giornali chiamano la "Mano nera" fatta per lo più di delinquenti della Bassa Italia (siciliani, calabresi qualche volta napoletani) che derubano, rapinano e pure ammazzano. Mentre stai camminando, da un momento all'altro, dietro qualche edificio o all'angolo di una strada ti puntano lo stiletto alla gola e tu devi consegnargli tutti i soldi se vuoi salva la vita. Ma tu mamma non ti devi preoccupare perchè noi Crevì non siamo prede facili per i ladri.
Io e Umberto ti baciamo con affetto e dai pure un abbraccio a papà ai fratelli e sorelle e a tutta Terrabianca.
Antonio e Umberto
-Antonio e Umberto lavorarono come operai delle ferrovie per la Pennsylvania Rail Road
-La loro prima sistemazione fu nelle baracche-dormitorio di Olivet Lane dislocate lungo la ferrovia in costruzione
-Tra il 1918 e il 1919 l'influenza spagnola fece 675.000 vittime nei soli Stati Uniti
-La "Mano nera" fu la prima manifestazione della Mafia in America ed iniziò la sua attività taglieggiando e rapinando gli emigranti italiani
-Nel censimento del Maryland del 1920 Antonio e Umberto vengono rilevati al n.20 Ward di Baltimora a pensione presso i coniugi Muriello
-Sabatino continuerà a trovarsi in difficoltà economiche nonostante i soldi che i figli periodicamente rimandavano
-Umberto avrà successo e diventerà caposquadra degli operai ferroviari
Tuesday, June 22, 2010
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Ho raccolto a mo' di lettera i dati e le informazioni che avevo su Antonio e Umberto. Ai suoi figli, Iolanda e Sabatino, Antonio raccontò dell'influenza spagnola, della mano nera, delle sue difficoltà con l'inglese, di suo padre Sabatino. A questo materiale ho aggiunto dati oggettivi frutto di ricerche personali (i loro indirizzi, gli orari di lavoro etc.). Ispirandomi alle lettere degli emigranti abruzzesi dell'epoca ho cercato di riportare tutto questo nel linguaggio che poteva essere di Antonio. Le loro reali lettere alla famiglia sono purtroppo andate tutte perdute. Io ho cercato di riprodurne una, inventando pochissimo.
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ReplyDeleteVorrei aggiungere un ultimo frammento a ciò che Roberta ha riferito. Gli emigranti italiani che sbarcavano a Ellis Island dichiaravano alle autorità americane un anno di meno di età. Lo fecero anche Umberto e Antonio, rendendo più difficoltosa per noi, la loro ricerca. Lo faceva anche lo scrittore italo-americano John Fante, figlio di un emigrante abruzzese, e i suoi critici si interrogano ancora sul perchè...
ReplyDeleteOnly a thing must be added at what Roby has told. Italian emigrants who went at Ellis Island, usually declared to the U.S. authorities to be old one year less than how they really were. They did so also Umberto and Antonio, making it more difficult for us, their research. And did the same also the Italian-American writer John Fante, son of an emigrant from Abruzzo, and his critics are still questioning about why ...
This information helps to explain why Joe's Mother always told them she was only 18 when she came to America. One more piece of information that there is an explanation for. All of our elders were secretive people? Ha HA I remember when I was little one would not dare to qusetion our parents.
ReplyDeleteAngie