Wednesday, March 18, 2015

In memoria di Bernardo

Ancora un articolo dell'amico Michele Ferrante tratto dal suo libro “I rapporti Spezzati” Edizioni Qualevita 1994

Bernardo è oggi un vecchio eremita novantenne ma la sua storia è cominciata intorno agli anni venti in un casolare di campagna di Tortoreto in Abruzzo. I suoi fratelli sono da poco tornati dall’America del Nord, dove erano emigrati per lavoro, hanno riportato un bel gruzzolo di quattrini che fanno gola però ad un gruppo di scansafatiche della zona. Nottetempo il gruppo si introduce nel casolare, ma viene subito scoperto, uno dei fratelli grida, i banditi fuggono. Bernardo ne riesce ad afferrare uno. Tra i due si ha una colluttazione, il bandito però riesce ad afferrare una rivoltella e spara. Bernardo è colpito alla schiena e cade, le cure tempestive lo salvano da complicazioni fisiche ma sul piano psicologico non c’è più nulla da fare. Bernardo cade in una profonda crisi di sfiducia verso le persone, si chiude in se stesso, non dialoga più, rifiuta tutto ciò che gli viene offerto: cibo, vestiti, denaro. Si tiene per sé una stanzetta lunga 3 metri e larga mezzo un metro e mezzo con un focolare, un tavolo, una sedia e un letto. Eredita anche un pezzo di terra che a mala pena riesce a coltivare, mangia solo frutti, erbe e pane cotto sul fuoco del camino. Bernardo non conosce l’italiano, non conosce i quattrini, non sa scrivere e in tutti questi anni non ha conosciuto un medico. Si alza con il sole ed al tramonto si addormenta, come vede avvicinarsi una persona ha paura, o fugge o si chiude dentro la sua stanza……