Monday, June 14, 2010

Tratto dal libro "Son of Italy" di Pascal D'Angelo


"C'era nebbia quando finalmente ci avvicinammo alla baia di New York, ma troppo tardi per entrarvi. Da ore si vedevano fuori piccole imbarcazioni dalle vele bianche e finalmente scorgemmo una scura striscia di terra che pian piano svaniva sotto una cortina di nebbia e di oscurità. In ogni modo era terra - era l'America! Le paure che lo sconfinato oceano aveva destato in noi si dileguarono subito, lasciando il posto ad un rassicurante sollievo. Ci aggiravamo felici sul ponte. Sottocoperta regnavano confusione e schiamazzo. Parlavano tutti all'unisono. Lentamente, però, scese su di noi il silenzio. Le nostre menti erano attraversate da un dubbio atroce: essere ammessi in America oppure essere rispediti indietro perchè indesiderati, il che significava una vita distrutta, dal momento che molti di noi erano venuti grazie ad un prestito di denaro il cui solo interesse sarebbero stati appena in grado di pagare al ritorno."

-Ellis Island: Isola degli Stati Uniti situata nella baia di New York. Dal 1892 al 1954 è stata il punto di arrivo e di controllo degli immigrati negli Stati Uniti. Fu progettata per selezionare migliaia di immigrati al giorno, spesso più di 5000. Il ciclo di ispezione doveva funzionare come un'efficiente catena di montaggio con agenti federali che esaminavano sistematicamente "il candidato" per verificare che, come richiedeva la legge sull' immigrazione, avesse "senza dubbio diritto allo sbarco". Ognuno aveva compiti specifici e, mediamente, il processo durava dalle 3 alle 5 ore. Queste operazioni di controllo si applicavano solo a chi viaggiava in terza classe. Gli immigrati ad ogni passo mostravano la scheda sanitaria che veniva timbrata ed annotata. Appena dentro la sala dei registri un dottore verificava il candidato da testa a piedi in cerca di sintomi di malattie e deformità. I sospetti venivano marchiati con il gesso sugli abiti. Passate le visite mediche gli immigrati sedevano sulle panche nella sala dei registri in attesa del colloquio. Accanto agli ispettori vi erano interpreti nelle principali lingue e dialetti. Le domande che ponevano erano: nome, luogo di nascita, stato civile, luogo di destinazione, disponibilità di denaro, professione, precedenti penali, "hai un lavoro?". Occorreva dimostrare di essere in condizioni di lavorare e di mantenersi, ma senza dire di avere un lavoro già pronto. Gli immigrati dovevano mostrare abbastanza denaro per dar prova di non essere dei derelitti.-

3 comments:

  1. If you have not read yet, I recommend the book "Son of Italy" by Pascal D'Angelo, who accidentally has the same your surname, but he was also from Abruzzo and had emigrated to the United States in 1910. He had worked for the railroad and died, just as Umberto in 1932.

    ReplyDelete
  2. How very interesting we will look up the book you suggested. Oh my 1932 was a BAD year for the Italian men in America. At least they both had very good positions/jobs.We can tell from their Marriage picture. That was the Depression years and most people were out of work after the big Stock Market Crash. Are we correct in our thinking that Umberto was from Abruzzo originaly? Oh so much to learn and oh so exciting.

    ReplyDelete
  3. Yes Terrabianca of Tortoreto, where Umberto was born, is in Abruzzo, but near the sea. Pascal D'Angelo instead was born in a place near the mountains

    ReplyDelete