Tuesday, July 6, 2010
Antonio riparte
La notizia della morte di Sabatino giunge in America e si ripercuote sui due fratelli con una diversa eco: Antonio decide di tornare in Italia, Umberto invece resta. Antonio riparte insieme a un suo amico a cui, racconta la figlia Iolanda, si appoggiava per l'inglese. S'imbarca dal porto di Filadelfia, era il più vicino porto dove prendere il piroscafo per l'Italia; sarebbe stata un'inutile fatica oltre che onerosa tornare fino a New York (nell'America di quegli anni infatti i trasporti terrestri erano piuttosto cari). Sul suo passaporto, conservato dal figlio Sabatino, c'è il timbro del consolato italiano a Filadelfia. Questo ha generato un equivoco protrattosi per anni che cioè i due fratelli fossero stati a Filadelfia a lavorare anziché a Baltimora. Antonio invece lì c'era stato solo di passaggio, il tempo di rinnovare il passaporto (16 settembre 1921) e prendere il piroscafo per tornare in Italia.
Io purtroppo non ricordo affatto lo zio Antonio essendo lui mancato nel '74 quando avevo 6 anni e mi dispiace molto perchè lui fu uno degli eroi della famiglia, nonna ne aveva molta stima. Mi colpì però una frase proferita da sua nipote Loredana: quando la incontrai a casa della zia Iolanda le domandai "Ma tuo nonno non ti raccontava di quando era stato in America?" e lei mi rispose "No, perchè mio nonno era timido". Già una delle caratteristiche caratteriali dei D'Angelo era proprio la timidezza, anche nonna lo era, sommessa, riservata, anche da anziana aveva conservato questa sua timidezza che la rendeva una vecchina dolcissima. La stessa zia Iolanda si scusò con me per non avermi raccontato forse a sufficienza ciò che sapeva e scusandosi mi disse "Sai io sono un pò timida". Ma quella timidezza e riservatezza appartiene anche a me!
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Tra tutti i D'Angelo senior che ho conosciuto l'unica che aveva piu' chiacchiera era zia Vivina. Quando nonna andava da lei e rimaneva qualche ora tornava sempre informata e aggiornata sulle novita'. Una volta mi ricordo che tornando disse:
ReplyDelete" Oddio, 'lla Vivina sa sempr tutt d' tutt. Ma 'nda fa?" Tra i figli, la piu' famosa a chiacchiera era Diletta, era troppo! I piu' discreti erano i 'Ngric di zia Elena; quanto erano e sono ancora educati e riservati; zio Sabatino era un signore e anche zio Pasquale dolce e caro) e Iolanda e Sabatino di zio Antonio. Con Gianni e Milena di Abele c'era un altro rapporto, eravamo troppo vicini di eta' e loro sono stati universitari poco prima di me e questo ci avvicinava. Non dimentichero' mai Milena che a sorpresa e' venuta al mio matrimonio con la sua bella famiglia. Questi zii di Pescara erano troppo speciali per me, rappresentavano anche un grado sociale superiore al nostro, mi ispiravo a loro e davvero li ammiro e stimo anche se non li vedo da un bel po'. Franca
Putroppo a causa del carattere riservato e taciturno di alcuni Crevì tanti preziosi dettagli della storia famigliare non sono stati tramandati, con rammarico dei discendenti stessi. Tu e Roberta dovrete ingegnarvi in ogni modo per cercare di far parlare i superstiti più reticenti
ReplyDeleteUnfortunately because of the reserved nature of some D'Angelo many precious details of family history have not been passed, with regret of the descendants themselves. You and you Roberta must study every way to try to talk the more reticent survivors